Radiante a bassa temperatura e città sostenibili

28 Ottobre 2022

Il radiante a bassa temperatura, abbinato con un generatore efficiente, è tra le tecnologie che traineranno la transizione delle città italiane verso la sostenibilità ambientale. Un dato che emerge dall’ultimo Rapporto della Stemi (acronimo per Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture) pubblicato a ottobre dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims).  La STEMI è stata istituita dal MIMS al fine di analizzare gli scenari settoriali, identificare le possibili opzioni per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione al 2030 del -55% delle emissioni climalteranti (vs. 1990) e di azzeramento netto al 2050, definiti nell’ambito del Green Deal europeo e nel pacchetto Fit for 55, nonché con l’obiettivo di elaborare indicazioni di policy per la transizione ecologica nei settori di competenza del MIMS.

 

radiante a bassa differenza di temperatura

 

Il consumo energetico degli edifici

La mobilità sostenibile e il rinnovamento degli edifici rappresentano per l’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico che da oltre trent’anni è la principale risorsa sul tema,  dei settori centrali per la transizione ecologica di città «mature» come quelle italiane. E di sistemi radianti a bassa differenza di temperatura se ne parla nel terzo capitolo dedicato al mondo delle costruzioni dal titolo “Efficientamento energetico degli edifici e soluzioni innovative di decarbonizzazione”. La sezione è curata dal prof. Stefano Corgnati, docente di fisica ambietale al DENERG del Politecnico di Torino e coordinatore del gruppo di ricerca che è partner scientifico del Consorzio Q-RAD.  Gli edifici sono responsabili del consumo di oltre il 40% dell’energia in Europa producendo oltre il 35% delle emissioni di gas serra comunitari. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità il rapporto individua alcune azioni indispensabili per l’ efficientamento e risparmio energetico sugli edifici:

  • Riduzione della domanda di energia termica e frigorifera attraverso corrette soluzioni d’involucro e di ventilazione, a cui sono associati i più grandi potenziali di risparmio energetico;
  • Incremento dell’efficienza dei sistemi energetici a servizio dell’edificio (es. da caldaie a gas a pompe di calore reversibili);
  • In ultima analisi, la copertura della rimanente richiesta di energia attraverso l’uso di fonti energetiche rinnovabili (solare fotovoltaico e termico).
  • Tendenza generale → verso edifici full-electric

 

Radiante a bassa temperatura e città del futuro

Ecco cosa scrive Corgnati a proposito del radiante:

“L’incremento dell’efficienza energetica dei terminali di impianto per la climatizzazione (radiatori, pannelli radianti, convettori, ventilconvettori, travi fredde, componenti di impianti ad aria, ecc.) vede concentrarsi le innovazioni tecnologiche più recenti sui terminali a temperature moderate di funzionamento (acqua calda a bassa temperatura per i terminali di riscaldamento ed acqua refrigerata a temperatura moderata per i terminali preposti al raffrescamento) ai fini di incrementare le efficienze complessive del sistema energetico (in particolare, il rendimento exergetico) nonché sulle loro logiche di regolazione e controllo per il funzionamento dei terminali stessi, anche in relazione alle aspettative agli occupanti. Questo approccio tende a ridurre gli scostamenti dalle temperature imposte (quindi evitare situazioni di sovra-riscaldamenti e sotto-raffreddamenti) e dunque limitare il consumo energetico in esercizio, massimizzando al contempo le condizioni di comfort termoigrometrico per gli occupanti”